venerdì 22 febbraio 2013

Immobile a uso promiscuo: ispettori ammessi solo con l’ok della Procura

Se l'imprenditore o il professionista abita in locali distinti ma comunicanti con quello di lavoro, l'immobile va considerato ad uso promiscuo e, quindi, per i controlli dell'Amministrazione finanziaria serve il via libera della Procura.
In mancanza gli atti compiuti e l'avviso di accertamento sono nulli. A dirlo è la sezione tributaria della Corte di cassazione con la sentenza n. 4140/2013 depositata il 20 febbraio 2013.
Ad un'impresa l'ufficio contestava alcune violazioni fiscali connesse all'utilizzo di fatture ritenute false. I rilievi erano il risultato di controlli avviati presso i locali dell'impresa.
Il contribuente presentava ricorso eccependo che il luogo di svolgimento dell'attività era adiacente all'abitazione e ad esso comunicante e lo provava con atti e piante catastali.
Per la tesi difensiva l'accesso del personale ispettivo del fisco doveva essere autorizzato dal Procuratore della Repubblica. I giudici di legittimità hanno accolto il rilievo.

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