A.a.c.im.
– C.l.a.a.i. : probabile fallimento delle Pmi per troppi crediti fiscali
inesigibili e mancato rifinanziamento Superbonus 110.
Brolo -
Le imprese a rischio fallimento a
causa dei crediti fiscali incagliati.
È
una situazione, paradossale, migliaia imprese del settore delle costruzioni,
idraulici, elettricisti, serramentisti e fornitori vari che rischiano la
chiusura a causa dei “troppi crediti fiscali
inesigibili”, derivanti
dall’aver effettuato lavori nell’ambito
delle riqualificazioni del patrimonio immobiliare.
Molti lavori, che sono stati effettuati con gli incentivi del superbonus110 e
dai bonus in edilizia, rischiano di fermarsi per il blocco del sistema della
cessione dei crediti a causa della stretta adottata dalla maggior parte delle
banche e degli intermediari finanziari, mettendo le nostre imprese a dover gestire cantieri con prezzi
dei materiali alle stelle, ma senza liquidità.
Siamo all’ultimo capitolo di una storia infinita che inizia da novembre
2021, che ha visto il Governo Draghi
intervenire ben 7 volte con modifiche normative sul meccanismo della cessione
dei crediti. Uno zig zag normativo che,
nel tentativo di prevenire le frodi, ha finito per impedire agli operatori
economici di usufruire dei bonus edilizi.
Questi continui cambiamenti delle regole in corso hanno
gettato nell’incertezza gli operatori e reso estremamente prudente e molto
rigido l’atteggiamento delle banche e degli intermediari finanziari che avevano
garantito l’acquisto dei crediti. Molti intermediari finanziari hanno chiuso gli acquisti per raggiunta
capacità fiscale. Risultato: le imprese non riescono a recuperare i crediti
presenti nei propri cassetti fiscali per lavori già eseguiti e non possono
pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi. A questa problematica
si aggiunge la doccia fredda, con la quale il governo Draghi ha deciso che
per Superbonus 110% non ci saranno
né più proroghe né il rifinanziamento di
esso.
«Fausto
Ridolfo – Presidente di A.a.c.im. – C.l.a.a.i. , le aziende hanno i cassetti fiscali pieni di crediti di imposta che non
riescono a monetizzare, si considera
urgente ed indispensabile un rapido intervento legislativo volto a sanare la situazione pregressa relativa ai
crediti fiscali dell’anno 2021 oltre e
quelli del 2022. E’ a rischio la tenuta di moltissime imprese, c’è chi
calcola che siano circa 30 mila. Ci sono circa 27 miliardi di lavori
contrattualizzati di cui circa 13 miliardi soggetti a criticità per mancanza di
liquidità.
La chiusura delle banche è una bomba che rischia di far saltare tutto il sistema della filiera delle costruzioni, fatta non solo dai costruttori, ma anche da tantissimi artigiani, dai produttori delle materie prime, dai professionisti, dagli operatori del settore dei servizi. Bisogna responsabilmente mettere dei punti fermi, ma bisogna salvare quanto fatto fino ad oggi. Lavorare tutti insieme associazioni datoriali, Governo e parlamentari per creare una strategia che porti a salvare una misura che non è più una misura eccezionale ma che di fatto è diventata strutturale per il nostro Paese. Bisogna ampliare della platea dei cessionari, dare la possibilità di utilizzare anche per gli anni successivi la quota di credito d’imposta non fruita, creare una semplificazione delle procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione, attuare un’unificazione delle procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione rendendo “inter- connesse” le piattaforme utilizzate dai diversi istituti di credito. Bisognerà effettuare anche la riforma sui meccanismi urbanistici edili fermi agli anni ’50. Il pericolo delle truffe è risolvibile attraverso un protocollo di intesa che preveda dei controlli sistematici nei cantieri utilizzando gli uffici tecnici comunali, la polizia municipale, e le forze dell’ordine>>.
Brolo lì 29 giugno
2022 A.a.c.im.
– C.l.a.a.i.
Il Presidente
Dott. Fausto Ridolfo