lunedì 29 gennaio 2018

Accordo sospensione rate PMI: proroga al 31 luglio 2018

Prorogato al 31 luglio 2018 l’Accordo per il Credito 2015 che consente la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate e l’allungamento dei finanziamenti per le piccole e medie imprese. Possono beneficiare delle operazioni previste dall’Accordo tutte le PMI operanti in Italia, comprese quelle che presentino alcune difficoltà finanziarie. L’Associazione bancaria italiana (ABI), con un comunicato stampa, ha reso noto che l’Accordo per il Credito 2015 è stato prorogato al 31 luglio 2018. L’iniziativa consente la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate e l’allungamento dei finanziamenti per le piccole e medie imprese (PMI).

Beneficiari

Possono beneficiare delle operazioni previste dall’Accordo, tutte le PMI operanti in Italia, comprese quelle che presentino alcune difficoltà finanziarie, a condizione che, al momento di presentazione della domanda, non abbiano posizioni debitorie classificate dalla banca come sofferenzeinadempienze probabili o esposizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni in relazione a finanziamenti in essere alla data del 31 marzo 2015.
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lunedì 22 gennaio 2018

Legge di Bilancio 2018 - INVESTIMENTI PER LE IMPRESE AGRICOLE

Per favorire forme di imprenditoria in agricoltura, la manovra 2018 stabilisce anche un esonero contributivo per 3 anni a favore di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali under 40, ovvero che non hanno compiuto il quarantesimo anno di età.
Inoltre prevede, a favore dell’imprenditoria giovanile in agricoltura e per facilitare il passaggio generazionale nella gestione dell’attività di impresa per il triennio 2018 – 2020, che ai giovani di età compresa tra 18 e 40 anni sia data priorità per l’accesso alle agevolazioni previste dal capo III del titolo I del Decreto Legislativo 21 aprile 2000, n. 185, recante disposizioni in merito agli ‘Incentivi all’autoimprenditorialita’ e all’autoimpiego, in attuazione dell’articolo 45, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144. Questa misura è rivolta esclusivamente ai soggetti che non hanno diritto di proprietà o diritti reali di godimento su terreni agricoli, e che stipulano un contratto di affiancamento con imprenditori agricoli o coltivatori diretti over 65 o pensionati.
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Legge di Bilancio 2018 - INCENTIVI PER LE IMPRESE

Tra le novità Legge di Bilancio 2018 c’è la conferma del super-ammortamento e dell’iper-ammortamento per le imprese. Si ratta di due incentivi a sostegno dell’acquisto di beni strumentali tradizionali il primo, che viene leggermente ridotto, e delle spese per comprare macchinari e per la digitalizzazione dei processi produttivi il secondo.
Le micro, piccole e medie imprese potranno beneficiare ancora della cosiddetta ‘Nuova Sabatini’, la misura di sostegno all’imprenditoria mediante l’erogazione di finanziamenti agevolati per investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature. Il beneficio è stato rifinanziato per il periodo 2018 – 2023, con una riserva del 30% delle risorse disponibili a favore degli investimenti per l’industria 4.0.

Per le aziende meridionali, inoltre, è stato istituito il Fondo imprese Sud, per favorire la crescita delle PMI. 
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Legge di bilancio 2018 - le agevolazioni per lavoratori e aziende, la formazione professionale

Legge di Bilancio 2018, sintesi agevolazioni per Imprese e lavoratori:

  • Benefici fiscali e sgravi contributivi: i datori di lavoro godranno dal primo gennaio e per i primi tre anni, di uno sgravio del 50% sulle assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato di giovani tra i 30 e 35 anni, che non abbiano avuto precedenti rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Lo sgravio diventa al 100% in caso di assunzione di un giovane che ha effettuato il percorso di alternanza scuola-lavoro o l’apprendistato presso lo stesso datore di lavoro.
  • Bonus assunzioni al Sud: conferma della proroga del bonus Sud rivolto alle assunzioni effettuate dalle imprese situate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Lo sgravio contributivo è pari al 100%, e verrà riconosciuto per un massimo di 12 mesi in caso di assunzione di giovani disoccupati di età compresa tra i 16 e i 24 anni e dei lavoratori over 24 senza lavoro da almeno 6 mesi.
  • Bonus 80 euro: si prevede l’innalzamento delle soglie reddituali per l’accesso al bonus di 80 euro in busta paga, con conseguente ampliamento della platea dei lavoratori beneficiari.
  • Lavoro autonomo: la legge di Bilancio 2018 intende promuovere forme di imprenditoria in agricoltura, riconoscendo un esonero contributivo triennale, nonché una riduzione contributiva per un ulteriore biennio, per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali di età inferiore a 40 anni.
  • Formazione: è stato introdotto un credito d’imposta per le spese di formazione del personale dipendente nel settore delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0. Si prevedono inoltre stanziamenti per i percorsi di istruzione e formazione professionale, per il finanziamento dei percorsi formativi relativi ai contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale e all’alternanza tra scuola e lavoro, per le attività di formazione relative all’apprendistato professionalizzante.
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lunedì 15 gennaio 2018

Nella legge di bilancio 2018 ed imprese cooperative.

FALSE COOPERATIVE

Dal 1 gennaio 2018 sono abolite la figura dell’amministratore unico e la scadenza a tempo indeterminato dell’organo amministrativo. Sono stati introdotti il numero minimo di tre componenti e la durata massima per le cariche di tre esercizi.

Come si saprà la legge di bilancio 2018 ha apportato una serie di modifiche afferenti le cooperative che entrano in vigore dal 1 gennaio 2018, in quanto la norma non prevede un periodo transitorio. Di particolare urgenza appare la necessità di disposizioni operative in merito alla modifica dell’art. 2542c.c. (mentre per le altre modifiche si rimane in attesa indicazioni da parte del Mise).

Modifica art. 2542 c.c.:
Secondo tale modifica le cooperative dovranno avere un organo amministrativo collegiale composto da almeno tre membri e che abbia una durata di massimo tre esercizi (rinnovabili senza limite).

Ne consegue che le cooperative con amministratore unico (o con amministrazione a due sia congiuntiva che disgiuntiva) o anche con un consiglio di amministrazione nominato a tempo indeterminato si trovino in condizione di irregolarità. L'eventuale condizione di irregolarità va regolarizzata convocando, a cura degli amministratori, l’Assemblea entro il 30 gennaio (art. 2631 c.c.) con all’ordine del giorno la sostituzione degli amministratori decaduti.

Nel caso che la sostituzione degli amministratori comporti anche la modifica dello Statuto Sociale va contestualmente convocata anche l’Assemblea parte Straordinaria per la modifica delle parti dello Statuto incoerenti con la norma introdotte.

Nel caso invece che lo Statuto renda solo possibile la nomina dell’organo amministrativo irregolare in opzione alle altre forme di amministrazione regolare tale incongruità potrà essere espunta alla prima occasione utile.

Le norme sulle false cooperative sono contenute nell’ Articolo 1, comma 936. Le disposizioni stabiliscono sanzioni particolarmente gravi per le cooperative che si sottraggano alla vigilanza o che non rispettino le finalità mutualistiche (cancellazione dall’Albo delle cooperative, scioglimento e devoluzione del patrimonio ai fondi mutualistici). Si prevedono sanzioni anche nel caso di mancata ottemperanza alla diffida operata dai revisori ovvero degli adempimenti previsti in caso di perdita della qualifica di cooperativa a mutualità prevalente.
Si dispone che lo scioglimento di una cooperativa debba essere sempre comunicato all’Agenzia delle entrate allo scopo di contrastare, in particolare, il fenomeno delle cooperative che nascono e si estinguono in tempi rapidi per evitare controlli di ogni tipo ed eludere gli obblighi di legge.
Si riforma complessivamente la sanzione della gestione commissariale introducendo, tra l’altro, la figura del commissario ad acta per le irregolarità minori. Infine, si modificano le norme civilistiche allo scopo di eliminare le figure dell’amministratore unico o degli amministratori senza scadenza di mandato.

Si tratta di istituti per i quali non si richiedono espressamente decreti ministeriali attuativi, ma la loro complessità renderà comunque necessario pronunciamenti da parte del MiSE, sia per dare istruzioni ai fini dell’adeguamento alle nuove norme sugli amministratori, sia per applicare correttamente le sanzioni così come sono state riformulate.
PRESTITO SOCIALE
“Il primo provvedimento – spiega Ferrari – è contenuto nell’Articolo 1, commi 238/243, e riguarda la definizione di nuove norme che disciplinano il prestito sociale, finalizzate ad assicurare maggiori tutele ai soci prestatori.
I provvedimenti attuativi sono soprattutto in capo al CICR (Comitato interministeriale per il credito e il risparmio), il quale dovrà deliberare in tema di:
– limiti di raccolta del prestito in relazione al patrimonio netto della cooperativa;
– forme di garanzia, alcune delle quali richiamano istituti già disciplinati da Banca d’Italia (garanzie finanziarie personali o reali ovvero schemi di garanzia, anche consortili, promossi dalle società cooperative), altre rappresentano vere e proprie novità, quali la costituzione di un patrimonio separato. Si tratta di garanzie chiamate a tutelare importi pari al 30% del prestito versato dai soci alle cooperative che abbiano una raccolta eccedente i 300.000 € e superiore all’ammontare del patrimonio netto;
– obblighi di informazione e di pubblicità in capo alle cooperative al fine di assicurare la tutela dei soci, dei creditori e dei terzi.
– modelli organizzativi e procedure per la gestione del rischio per le cooperative che raccolgano importi considerevoli di prestito o che eccedano il doppio del patrimonio;
– regimi transitori volti a consentire un adeguamento ordinato alle nuove disposizioni da parte delle cooperative.
Vi sono poi provvedimenti attuativi lasciati alla competenza del MiSE su materie quali:
– le forme e le modalità di controllo e monitoraggio sul rispetto delle norme concernenti le suddette forme di garanzia;
– l’implementazione del verbale di vigilanza ai fini dell’osservanza delle disposizioni concernenti il prestito sociale.
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martedì 2 gennaio 2018

Pesca marittima: indennità giornaliera 2017

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la Circolare n. 22 del 22 dicembre 2017, ha fornito le indicazioni operative ai fini del riconoscimento di una indennità a sostegno del reddito in favore dei dipendenti delle imprese adibite alla pesca marittima per l'anno 2017, introdotta dall'articolo 1, comma 346, della Legge n. 232 dell'11 dicembre 2016.
Le imprese, per ogni unità di pesca interessata, devono presentare, dal 1 gennaio 2018 al 31 gennaio 2018, istanza tramite il sistema telematico denominato "CIGSonline".
L’istruttoria delle richieste aziendale viene svolta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali -Direzione Generale degli ammortizzatori sociali e della formazione, verificandone i presupposti di legittimità. Esso elabora anche l’elenco degli aventi diritto e quantifica l’ammontare per ciascun marittimo.
In caso di sospensione dell’attività lavorativa derivante da misure di arresto temporaneo obbligatorio deciso dalle autorità pubbliche, ai lavoratori, dipendenti da imprese adibite alla pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca, di cui alla Legge 13 marzo 1958 n. 250, è concessa, per l’anno 2017, un’indennità giornaliera onnicomprensiva pari a 30 euro, nei limiti della risorse stanziate.

Si precisa, infine, che l’indennità di cui all’articolo 1, comma 346, della Legge 11 dicembre 2016, n. 232 deve intendersi come prestazione sostitutiva della retribuzione senza la relativa copertura previdenziale.
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