sabato 24 dicembre 2016

Finanziamenti Agevolati - Sabatini Ter dal 2 gennaio 2017

La Legge di Bilancio 2017  nei commi 52 e seguenti della manovra,  prevede la  proroga della Sabatini Ter.
La Sabatini,  è stata istituita con il decreto 69/2013, è un finanziamento agevolato per l’acquisto di nuovi macchinari, da 20mila a 2 milioni di euro, con un contributo statale del ministero dello Sviluppo Economico che copre parte degli interessi (pari all’ammontare degli interessi calcolati su un piano di ammortamento a rate semestrali, con tasso del 2,75% e durata 5 anni), e una copertura fino all’80% del finanziamento della cassa Depositi e Prestiti.
Le novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2017: il termine per la concessione dei finanziamenti, che prima era il 31 dicembre 2016,viene prorogato alla fine del 2018. La manovra fissa le risorse a disposizioni per i prossimi anni, e stabilisce che una quota pari al 20% sia riservata alle PMI che investono in “macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica aventi come finalità la realizzazione di investimenti in  tecnologie, compresi gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (RFID) e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti”.
Per questi investimenti, è anche innalzata del 30% la misura massima prevista per il contributo del MiSE, sempre nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di stato.
Le PMI che investono nel digitale sono riservate risorse specifiche nell’ambito della Sabatini Ter l’obiettivo è quello di «favorire la transizione del sistema produttivo nazionale verso la manifattura digitale», e «incrementare l’innovazione e l’efficienza del sistema imprenditoriale, anche tramite l’innovazione di processo o di prodotto».
Il plafond a disposizione della Cassa depositi e Prestiti per la Garanzia è incrementato di 7 miliardi di euro. Ecco le risorse previste per i prossimi anni dalla manovra: 28 milioni di euro per il 2017, 84 milioni per il 2018, 112 milioni all’anno dal 2019 al 2021, 84 milioni per il 2022, e 28 milioni per il 2023.
In generale, si proroga uno strumento che ha funzionato per stimolare gli investimenti delle imprese (che hanno utilizzato tutte le risorse disponibili previste in questi anni), privilegiando gli investimenti nel digitale.
In sintesi, i finanziamenti sono concessi a micro, piccole e medie imprese (escluse quelle del settore finanziario), con sede operativa in Italia, iscritte la Registro delle imprese, nel pieno esercizio dei propri diritti, non destinatarie di aiuti europei e non in situazione d’impresa in difficoltà”.
Il finanziamento deve andare da un minimo di 20mila euro a un massimo di 2 milioni, deve essere erogato da un banca o intermediario accreditato.
Per informazioni e consulenze:
Dott. Fausto Ridolfo
Via Pirandello,1
98061 Brolo (Me)
Cell. 3293222740 - fax 1782213101 - email: centroserviziaziendali@gmail.com
 

 

sabato 10 settembre 2016

RECUPERO COMMISSIONI CESSIONE DEL QUINTO DELLO STIPENDIO - PENSIONE E/O DELEGAZIONE DI PAGAMENTO

La Cessione del quinto dello stipendio rappresenta una forma di finanziamento a cui i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati e i pensionati, possono accedere molto facilmente. Se è stato sottoscritto un finanziamento con estinzione o con rinnovo con un nuovo piano finanziario, l’istituto bancario/finanziario, che ha erogato il finanziamento, è tenuto a rimborsare alcuni costi pagati per tutto il periodo del contratto.
Al momento della stipula del contratto di finanziamento, si sottoscrivono ben due polizze assicurative: una sulla vita e una sul rischio impiego. Così facendo, in caso di decesso o di perdita del posto di lavoro, la banca/finanziaria rientra completamente per l’intero importo della somma erogata.
I costi delle polizze sono calcolati per tutta la durata del finanziamento. Oltre a questi costi verranno addebitati i costi di mediazione spettanti a tutti coloro hanno partecipato al collocamento del finanziamento.
Questi costi sono calcolati su tutto il periodo di dilazioni scelto dal consumatore, pertanto, in caso di estinzione anticipata si potrà avere il recupero delle commissioni . Purtroppo molti istituti pur conoscendo le regole provano ad ignorarle. Per verificare l’entità delle somme che potrebbero spettarti occorre semplicemente analizzare il contratto di finanziamento e il conteggio estintivo che dovrebbero essere in tuo possesso.
Sono verificabili solo i contratti estinti in anticipo o rinegoziati negli ultimi dieci anni.
Contattaci per verificare se gli adempimenti dell'istituto bancario/finanziario siano corretti:
Studio di Consulenza Aziendale di Fausto Ridolfo
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Orario di ricevimento: lunedì - mercoledì dalle ore 16,30 -19,00



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lunedì 29 agosto 2016

Permessi Legge 104/1992: proroga degli effetti del verbale rivedibile

La Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 detta i principi dell’ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona portatrice di handicap.
In particolare, l’articolo 33 della Legge n. 104/1992 e l’art. 42 del D.Lgs n. 151/2001 (TU sulla maternità/paternità) prevedono specifiche agevolazioni lavorative:

• sia per i familiari che assistono persone con handicap in situazione di gravità,
• che per gli stessi lavoratori con disabilità grave.

I benefici consistono in permessi e/o congedi retribuiti, coperti da contribuzione figurativa. Più precisamente, in presenza di determinate condizioni di legge, è possibile beneficiare di:

• permessi mensili retribuiti (fruibili anche ad ore);
• prolungamento del congedo parentale o, in alternativa, riposi orari giornalieri;
• congedo straordinario della durata massima di 2 anni.

Per poter usufruire dei permessi/congedi deve sussistere, tra l’altro, la condizione di grave disabilità del lavoratore o di un suo familiare.
La condizione di grave disabilità deve essere accertata dalla competente Commissione ASL che, su specifica richiesta del soggetto interessato e dopo una visita specifica, rilascia un apposito verbale.
Il verbale relativo all’accertamento della grave disabilità può essere oggetto di revisione nell’ambito di una successiva visita da parte della Commissione.
A tale proposito, l’articolo 25, comma 6 bis, del DL n. 90/2014 convertito in Legge n. 114/2014, stabilisce che:

“Nelle more dell’effettuazione delle eventuali visite di revisione e del relativo iter di verifica, i minorati civili e le persone con handicap in possesso di verbali in cui sia prevista rivedibilità conservano tutti i diritti acquisiti in materia di benefici, prestazioni e agevolazioni di qualsiasi natura. La convocazione a visita, nei casi di verbali per i quali sia prevista la rivedibilità, è di competenza dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS)”.

Poiché la Legge n. 114/2014 è entrata in vigore il 19 agosto 2014, ne consegue che,

• i lavoratori titolari dei benefici (permessi/congedi) correlati alla grave disabilità in base a verbali con revisione prevista a partire dal 19 agosto 2014,
• possono continuare a fruire delle prestazioni anche nelle more dell’iter sanitario di revisione.

Prima dell’entrata in vigore della suddetta disposizione il lavoratore non poteva continuare a fruire dei benefici connessi alla grave disabilità nel periodo compreso tra la data di scadenza del verbale soggetto a revisione ed il completamento dell’iter sanitario di revisione.

Alla luce di quanto sopra l’INPS, nella Circolare n. 127 dell’8 luglio 2016, precisa che
• il datore di lavoro può continuare a porre a conguaglio le somme anticipate per le prestazioni in esame oltre la data di scadenza riportata nel provvedimento di autorizzazione a suo tempo rilasciato in base al verbale rivedibile e fino al compimento dell’iter sanitario di revisione;
• a partire dall’8 luglio 2016 (data di pubblicazione della circolare in esame), le autorizzazioni rilasciate dall’INPS sulla base di un verbale soggetto a revisione non riporteranno più una data di scadenza, ma indicheranno espressamente che l’efficacia del provvedimento avrà validità fino alla conclusione dell’iter sanitario di revisione.

Dott. Fausto Ridolfo - Consulente del Lavoro
Via Pirandello,1
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venerdì 26 agosto 2016

Agevolazioni nazionali: Turismo e Cultura

Con il  Piano stralcio “Cultura e Turismo sono stati assegnati al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT ) 1.000 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, per il ciclo di programmazione 2014-2020 del Piano stralcio “Cultura e Turismo”.
Il CIPE ha così potuto destinare le risorse stanziate ai tre macro-aggregati:

 “sistema museale italiano”,

“sistemi territoriali turistico-culturali” ;

 “interventi vari di completamento particolarmente significativi”.

Il Piano stralcio “Cultura e Turismo” per la cui realizzazione, viene assegnato al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT), l'importo complessivo di 1.000 milioni di euro a valere sulle risorse del FSC: Fondo per lo Sviluppo e la Coesione per il ciclo di programmazione 2014-2020, ai sensi della lettera d) dell'art. 1, comma 703, della legge n. 190/2014.

Con la delibera 1 maggio 2016, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 189 del 13 agosto 2016, il CIPE - Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha così potuto ripartire le somme a disposizione ai tre macro-aggregati:

- sistema museale italiano, con un valore complessivo di 645 milioni di euro;

- sistemi territoriali turistico-culturali con un valore complessivo di 185 milioni di euro;

- insieme di interventi di completamento particolarmente significativi e di nuovi interventi a cui è destinata una riserva di importo pari a 170 milioni di euro.

Nell'ambito di tale riserva, 150 milioni di euro sono assegnati a favore di interventi, non superiori a 10 milioni di euro, afferenti al progetto di recupero di luoghi culturali dimenticati, denominato “Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati” e 20 milioni di euro a favore di interventi di particolare strategicità.

Tenuto conto degli stanziamenti di bilancio dello Stato relativi al FSC 2014-2020, l'assegnazione disposta con la delibera seguirà il profilo di spesa così delineato:

- 64 milioni di euro per l'anno 2016,

- 90 milioni di euro per l'anno 2017,

- 196 milioni di euro per l'anno 2018,

- 237 milioni di euro per l'anno 2019,

- 194 milioni di euro per l'anno 2020,

- 125 milioni di euro per l'anno 2021,

- 94 milioni di euro per l'anno 2022.

La delibera stabilisce inoltre che un importo non inferiore all'80% della dotazione complessiva del Fondo sia impiegata per interventi da realizzare nei territori delle Regioni del Mezzogiorno.
Studio di Consulenza Aziendale di Fausto Ridolfo
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martedì 23 agosto 2016

Locazioni Turistiche i vantaggi del regime Forfettari

Per le Locazioni turistiche, la pressione fiscale è minore per i regione fiscale “i forfettari”. Dal confronto tra il carico fiscale complessivo dei soggetti “non imprenditori”, che assoggettano i proventi della locazione turistica ad aliquota IRPEF progressiva (come redditi da fabbricati o come redditi diversi) e quello dei soggetti imprenditori, aderenti al regime forfettario, si rileva come probabilmente come questi ultimi siano incisi dalle imposte in misura inferiore.  
Nello specifico, per le “Attività dei servizi di alloggio e ristorazione”, all’art. 1, comma 54 lett. a), della Legge n. 190/2014 (Stabilità 2015) prevede un coefficiente di redditività del 40% sui ricavi “da ritenersi più che congruo rispetto ai costi medi effettivamente sostenuti nel settore”. Oltre al vantaggio, caratterizzante il regime forfettario, dell’applicazione dell’imposta sostitutiva ad aliquota del 15%, peraltro ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività. 
I benefici, inoltre, si riflettono anche in capo agli utilizzatori dei servizi. “La scelta del regime forfettario, infatti, comporta il non addebito dell’IVA al consumatore finale, così come avviene per i soggetti “non imprenditori”, equiparando il prezzo del servizio e quindi evitando alterazioni del mercato e della concorrenza su tale versante”. 
I forfettari sarebbero avvantaggiati anche sotto il profilo della regolamentazione amministrativa dell’attività.   
Studio di Consulenza Aziendale di Fausto Ridolfo
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venerdì 12 agosto 2016

Romania : FINANZIAMENTI A FONDO PERDUTO PER IL SETTORE COSTRUZIONI

Budget totale: 11,8 mld di euro, di cui 9,4 mld di euro di cofinanziamento europeo.
I finanziamenti stanziati nell' ambito del POGI sono stati divisi per priorità chiave di sviluppo della Romania nei seguenti settori: 
TRASPORTI (dotazione finanziaria di 6,8 miliardi di euro, di cui 5,1 mld di euro di fondi UE);
AMBIENTE (stanziamento di 4,47 mld. di euro, di cui 3,8 mld. di euro di fondi UE);
ENERGIA (dotazione di 0,6 miliardi di euro, di cui 0,52 mld. di euro di fondi UE).  
Le imprese possono accedere ai finanziamenti solo attraverso la partecipazione individuale o in consorzio con un’altra ditta, ovvero in una Associazione Temporanea di Imprese (in romeno Asociere în Participaţie, Associazione in partecipazione) alle gare d’appalto.

PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE Budget totale: 8,25 mld di euro, di cui 6,7 mld di euro di cofinanziamento europeo. 
Il POR si basa sulle priorità di sviluppo comuni:
Ricerca e innovazione;
 Efficienza energetica;
 Infrastruttura stradale, sociale, dell’istruzione e del turismo;
 Realizzazione del catasto nazionale;
Sviluppo urbano e aumento della capacità amministrativa.

Studio di Consulenza Aziendale di Fausto Ridolfo con recapito in Romania da ottobre 2016 elabora:

ATTIVITÀ E SERVIZI DI ASSISTENZA OFFERTI ALLE IMPRESE:

-          Pubblica sul sito istituzionale degli annunci di gara e anteprima grandi progetti ed  “Opportunità Commerciali”;
-          Pubblica sul sito istituzionale delle news relative ai fondi strutturali e di coesione nonché sulle gare di appalto;
-          Fornisce assistenza alle imprese italiane, procurando informazioni sul mercato romeno, effettuando il costante monitoraggio dei Programmi Operativi e delle gare d’appalto bandite dai beneficiari diretti dei fondi europei;
-          Fornisce servizi informativi mirati alla creazione di rapporti di collaborazione con partner locali tramite la presentazione di progetti comuni;
-           Organizza incontri con le autorità/organismi intermediari locali che gestiscono i programmi operativi nonché con potenziali partners;  
-          Organizza seminari informativi per illustrare alle imprese italiane le opportunità definite all'interno dei Piani Operativi e le modalità di presentazione dei progetti;

-           Offre servizi di monitoraggio gare di appalto secondo i settori di interesse; • Trasmette mensilmente una newsletter contenente oltre alle informazioni sui fondi comunitari, anche altre informazioni economiche.
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mercoledì 10 agosto 2016

Cooperative agricole: via al nuovo contratto nazionale

Con il rinnovo del contratto collettivo nazionale Le imprese cooperative, erogareranno un aumento medio del salario pari a 77 euro in 4 anni, con un incremento del 5,6% a regime. Il rinnovo del contratto collettivo nazionale per i dipendenti delle cooperative agricole è stato firmato da AGCI-AGRITAL, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, e dalle sigle sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil. Un contratto applicato attualmente da circa 4mila imprese per un totale di 60mila lavoratori.

Il nuovo contratto contiene anche delle linee guida per incentivare e sostenere la contrattazione di secondo livello, in quanto si è consapevoli che lì dove ci sono delle risorse è auspicabile che vengano redistribuite all’interno delle imprese: per questo il contratto nazionale dovrà porsi sempre di più come la cornice di riferimento e sostenere la produttività aziendale. Tra le misure inserite nel rinnovo contrattuale una novità importante riguarda l’integrazione dall’80% al 100% della retribuzione per le lavoratrici in maternità nei 5 mesi di astensione obbligatoria.
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martedì 9 agosto 2016

Bandi Internazionali: Bando FLEGT 2016

La FAO ha recentemente comunicato le scadenze 2016 del programma FLEGT che gestisce insieme all’UE. Si tratta di uno strumento per migliorare la governance nel settore forestale attraverso il miglioramento delle politiche e far crescere le capacità della società civile e del settore privato e personale del settore forestale per la gestione delle risorse naturali. Il programma è aperto a istituzioni governative, alla società civile e alle organizzazioni del settore privato nei paesi produttori di legname impegnati in accordi volontari di partenariato del FLEGT (Camerun, Costa d’Avorio, Repubblica Centrafricana, Congo, Rep Dem Congo, Gabon, Ghana, Guyana, Honduras, Indonesia, Laos, Liberia, Malesia, Myanmar, Thailandia e Vietnam). I grant possono arrivare fino a 110 mila dollari per un periodo massimo di 15 mesi. La scadenza per la concept note è fissata al 15 settembre 2016.
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venerdì 5 agosto 2016

Cooperative Sociali dal 1 gennaio 2016 aliquota iva al 5 %

L’aliquota IVA al 5% per le prestazioni delle cooperative sociali la data spartiacque è il 1° gennaio 2016: è quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare 31/e   pubblicata il 15 luglio. La prassi è infatti incentrata sull’aliquota IVA per le cooperative sociali introdotta dalla Legge di Stabilità 2016. La circolare chiarisce che l’aliquota IVA, in questi casi, è del 5% su alcune prestazioni socio-sanitarie, assistenziali ed educative rese dalle cooperative sociali e dai loro consorzi.
La prassi focalizza l’attenzione anche sulla decorrenza temporale delle nuove norme. Afferma infatti che si applicano alle operazioni compiute in base a contratti stipulati dopo il 31 dicembre 2015 e ancora in essere; per i contratti stipulati entro tale data, invece, le cooperative applicheranno l’aliquota IVA del 4% o il regime di esenzione. Va anche osservato che la nuova disciplina trova applicazione con riferimento ai rinnovi ed alle proroghe successivi alla data del 31 dicembre 2015, anche se riferiti ai contratti conclusi prima di tale data.
 Specifica la prassi che “ai fini dell’individuazione, sotto il profilo temporale, della disciplina applicabile, si fa riferimento alla data della stipula, del rinnovo o della proroga dei contratti in argomento, che avvengono, generalmente, a conclusione delle procedure di affidamento esperite e a seguito dell’adozione delle relative delibere da parte dell’ente concedente”.
 Va inoltre osservato che tra i contratti soggetti all’aliquota del 5%, rinnovati o prorogati a partire dal 1° gennaio 2016, ci sono anche quelli aventi come controparte contrattuale i soggetti privati, che, in qualità di utenti o familiari, provvedono alla integrale corresponsione delle rette.
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lunedì 1 agosto 2016

Agricoltura - Fondo Latte

Le agevolazioni previste dal Fondo Latte, possono accedervi tutte le imprese che fanno parte del settore lattiero-caseario, in particolare i produttori di latte bovino che risulteranno in regola con i pagamenti dei prelievi sulle eccedenze di produzione lattiera.
Sarà possibile accedere al finanziamento degli investimenti mediante prestiti a medio e lungo termine a valere sul Fondo di Credito gestito da Ismea .
Se l’impresa dovesse avere bisogno, potrà usufruire della garanzia fino al 70% (80% nel caso di giovani imprenditori agricoli under 40) che l’ISMEA mette a disposizione dal suo Fondo di Garanzia diretta, con protezione di ultima istanza dello Stato.

Il Fondo Latte prevede la possibilità di accedere a finanziamenti destinati al consolidamento delle passività.
Le operazioni di consolidamento potranno riguardare:
1. le rate dei finanziamenti a medio/lungo termine in maturazione nei 18 mesi successivi alla data di presentazione della domanda da parte delle imprese (rate in maturazione);
2. le rate scadute e non pagate da non oltre 90 giorni alla medesima data (rate scadute).
L’impresa agricola potrà, inoltre, concordare con la banca la modalità di consolidamento ed erogazione del finanziamento più funzionale alle esigenze dell’impresa stessa.
La domanda per il fondo latte va presentata all’Ismea. Entro quindici giorni dalla presentazione della domanda di agevolazione, l’ISMEA comunicherà l’esito all’impresa e alla banca che, in caso di esito positivo, valuterà il merito creditizio con riferimento al finanziamento richiesto, dandone comunicazione all’impresa e all’ISMEA. In caso di valutazione positiva anche da parte della banca, si potrà procedere alla firma del contratto di finanziamento.

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sabato 30 luglio 2016

Bando Isi-Agricoltura 2016: 45 milioni di euro per le Pmi

Quarantacinque milioni di euro a fondo perduto messi a disposizione delle micro e piccole aziende del settore agricolo per sostenere il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza.
L’importo, distribuito in budget regionali e provinciali, è ripartito in due assi di intervento: il primo, da cinque milioni di euro, riservato ai giovani agricoltori, organizzati anche in forma societaria, e il secondo, da 40 milioni, destinato alla generalità delle imprese agricole. L’operazione è stata realizzata in collaborazione col ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Le aziende agricole che possono accedere agli incentivi sono le imprese individuali, le società agricole e le società cooperative operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli e in possesso dei requisiti specificati nel bando. Ogni impresa potrà presentare una sola domanda e per uno solo dei due assi di finanziamento previsti. 
Saranno finanziati gli investimenti per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di trattori agricoli o forestali o di macchine agricole o forestali caratterizzati da soluzioni innovative per l’abbattimento delle emissioni inquinanti, la riduzione del rischio rumore e il miglioramento del rendimento e della sostenibilità globali delle aziende, nel rispetto del regolamento 702/2014 della Commissione europea. 

I progetti finanziati dal bando Isi-Agricoltura 2016, in particolare, possono prevedere l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di due beni al massimo, da associare secondo questo schema:
  • un trattore agricolo o forestale più una macchina agricola o forestale dotata o meno di motore proprio;
  • una macchina agricola o forestale dotata di motore proprio più una macchina agricola o forestale non dotata di motore proprio;
  • due macchine agricole o forestali non dotate di motore proprio.

La compilazione delle domande tra il 10 novembre 2016 e il 20 gennaio 2017. La procedura di assegnazione degli incentivi,  è del tipo valutativa “a sportello” e terrà conto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande. Tra il 10 novembre 2016 e il 20 gennaio 2017 le imprese agricole dovranno inserire sul sito dell’Inail i dati dell’azienda e le informazioni relative al progetto per cui richiedono il finanziamento, sulla base di una serie di parametri che determineranno il raggiungimento o meno della soglia minima di ammissibilità, pari a 100 punti. Una volta conclusa la fase di compilazione, le aziende che avranno raggiunto o superato questo punteggio potranno inviare la propria domanda attraverso lo sportello informatico. Le date e gli orari dell’apertura e della chiusura dello sportello saranno pubblicati sul portale dell’Istituto a partire dal 30 marzo 2017. La pubblicazione degli elenchi in ordine cronologico evidenzierà le imprese in posizione utile per accedere al contributo, che dovranno presentare alla sede Inail di competenza la documentazione che attesta il possesso dei requisiti previsti dal bando.

Il contributo può arrivare fino a 60mila euro. In caso di esito positivo della verifica da parte dell’Inail, i termini di realizzazione del progetto finanziato sono diversificati: 180 giorni nel caso di acquisto diretto dei mezzi agricoli o forestali, 365 nel caso di noleggio con patto di acquisto. Il contributo in conto capitale coprirà il 50% delle spese ammissibili sostenute e documentate dalle imprese agricole dei giovani agricoltori e il 40% dei costi sostenuti da tutte le altre aziende. I progetti da finanziare devono essere tali da comportare un contributo compreso tra un minimo di mille euro e un massimo di 60mila. I fondi saranno erogati dopo la conclusione del progetto, ma nel caso di contributi superiori a 30mila euro è possibile richiedere un anticipo pari a metà dell’importo, che sarà concesso previa costituzione di garanzia fideiussoria a favore dell’Inail. L’anticipo, però, non può essere concesso per i progetti che prevedono il noleggio con patto di acquisto.
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lunedì 25 luglio 2016

La responsabilità del Sindaco e dei Dirigenti: per la sicurezza e salute sui luoghi di lavoro

Sentenza : Corte di Cassazione, Sez. IV Penale, sentenza 12 – 27 maggio 2015, n. 22415 - Presidente Brusco – Relatore Serrao.
Nelle pubbliche amministrazioni, tra le quali rientrano gli enti locali, la qualifica di datore di lavoro, ai fini della normativa sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, è riconosciuta al dirigente dotato di poteri di gestione e titolare di autonomi poteri decisionali anche in materia di spesa. Tale figura va specificamente individuata dall’organo di direzione politica.
E’ da escludere, pertanto, che si possa ascrivere al Sindaco,  quale organo politico, ogni violazione di specifiche norme antinfortunistiche.
Deve attribuirsi a chi compete la relativa responsabilità, quando risulti individuato il dirigente con qualifica di datore di lavoro.
Tale individuazione non deve essere esclusivamente formale. Essa va effettuata in correlazione all'ubicazione ed all'ambito funzionale del singolo ufficio.
Il vertice politico dell'ente locale può riassumere la responsabilità, laddove risulti che il Sindaco stesso, essendo a conoscenza della situazione antigiuridica inerente alla sicurezza dei locali e degli edifici in uso all'Ente territoriale, abbia omesso di intervenire, con i suoi autonomi poteri, per porvi rimedio.

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domenica 17 luglio 2016

Agevolazioni Autotrasporto 2016

Deduzioni forfetarie
La legge di Stabilità per il 2016 ha previsto una misura unica per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore oltre il territorio del Comune in cui ha sede l’impresa, al posto delle due misure precedentemente vigenti, che distinguevano quelli all’interno della Regione e delle Regioni confinanti e quelli effettuati oltre tale ambito.
La deduzione forfetaria delle spese non documentate sostenute nel 2015 per l'autotrasporto di merci per conto di terzi al di fuori del Comune in cui ha sede l’impresa è fissata nella misura di 51,00 euro.
Per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore all’interno del Comune di riferimento, invece, la deduzione spetta per un importo pari al 35 per cento di quello spettante oltre il territorio comunale.

Recupero del contributo al SSN

Invariata l’agevolazione per il recupero dei contributi versati al Servizio Sanitario Nazionale sui premi di assicurazione per la responsabilità civile per i danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore adibiti a trasporto merci di massa complessiva a pieno carico non inferiore a 11,5 tonnellate.
Anche nel 2016 le imprese di autotrasporto merci,  conto terzi e conto proprio, possono recuperare fino ad un massimo di 300 euro per ciascun veicolo tramite compensazione in F24, utilizzando il codice tributo “6793”.

Decreto investimenti


Oltre al recupero dei contributi al SSN sui premi RCA e alle deduzioni forfettarie delle spese non documentabili, con lo sblocco del decreto di riparto delle risorse per l'autotrasporto arriveranno anche finanziamenti per gli investimenti in nuovi automezzi pesanti più rispettosi dell'ambiente e in casse mobili e semirimorchi adatti per il trasporto intermodale.

Studio di Consulenza Aziendale di Fausto Ridolfo
Via Pirandello,1
98061 Brolo (Me)
cell. 3293222740 fax 1782213101 email: centroserviziaziendali@gmail.com
Orario di Ricevimento: lunedì - mercoledì dalle ore 16,30 - 18,30

venerdì 8 luglio 2016

Consulenza per l'internalizzazione delle Pmi

I Servizi e gli obiettivi
1. Sensibilizzazione attraverso incontri ed realizzazione di laboratori,  per far conoscere alle Pmi le opportunità dell’internazionalizzazione nel settore degli appalti pubblici;
2. Sviluppare iniziative volte alla valorizzazione delle imprese attraverso i servizi quali: la progettazione e la realizzazione di opere pubbliche, l’efficientamento energetico e le tecnologie ambientali, nel campo dei lavori pubblici ma anche il campo dei servizi e delle forniture, soprattutto nei Paesi dell?Est Europa ed Nord Africa;
3. Svolgere attività consulenza e di matching tra imprese italiane e imprese estere attraverso l’organizzazione di incontri Business to Business all’estero ed in Sicilia.

I servizi erogati
Analisi problematiche fiscale e societarie presso il Paese Estero;
Selezione dei bandi e opportunità di lavoro nel settore appalti negli Stati esteri: Romania ed Tunisia;
Selezione bandi dell'Unione Europea;
Seminari informativi, eventi e workshop;
Consulenza societaria e finanza aziendale.

I Paesi Esteri per l’Internalizzazione
La scelta dei Paesi Esteri viene svolta in base all'analisi dei fabbisogni e dell’attività di ascolto delle esigenze delle imprese. Alla luce dell’esperienza attualmente in corso, l’attenzione sarà focalizzata sulle seguenti aree:

- La Romania, realtà interessante, caratterizzata da una presenza italiana già molto consistente, e con prospettive economiche positive, soprattutto dal punto di vista degli investimenti in infrastrutture ed edilizia, nonché import export di prodotti eno-gastronomici;
- Altre realtà dell’Est Europa (Bulgaria, Russia, Bielorussia, Georgia, Croazia,Polonia), dove, pur in un quadro di grandi opportunità di investimento, vi è una presenza italiana più limitata ma vi sono ottime opportunità per l’import export ;
Nord Africa, dove vi sono notevoli agevolazioni agli investimenti (Algeria, Tunisia, Marocco, Ghana, Libia).
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mercoledì 6 luglio 2016

Cooperative Agricole e reddito agrario

Le società agricole in nome collettivo , in accomandita semplice ed a responsabilità limitata possono determinare il reddito in base alle risultanze catastali. Infatti il comma 36, dell’articolo 1 della legge n. 147/2013, prevede l’abrogazione dei commi 513 e 514 della legge n. 228/2012, i quali a loro volta avevano previsto l’abrogazione dei commi 1093 e 1094 della legge n. 296/2006 che consentivano alle predette società di optare per il reddito agrario.
In base all’art. 1, comma 1093, della legge 296/2006 le società di persone commerciali (società in nome collettivo e in accomandita semplice), le società a responsabilità limitata e le società cooperative possono beneficiare della  tassazione catastale del reddito se rispettano due condizioni. In primo luogo devono coltivare direttamente terreni agricoli.
In secondo luogo devono rivestire la qualifica di società agricola ai sensi dell’art. 2 del D.lgs n. 99 del 29 marzo 2004 fin dall’inizio
del periodo d’imposta per il quale intendono optare. Tale norma stabilisce che una società è considerata società agricola quando congiuntamente rispetta i due seguenti requisiti:
- l’oggetto sociale deve prevedere l’esercizio esclusivo delle attività di cui all’articolo 2135 del codice civile;
- nella ragione sociale deve comprendere l’indicazione di “società agricola”.
Con riferimento al primo requisito, le attività comprese nell’art. 2135 del codice civile sono le attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. In particolare sono attività connesse quelle dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione a condizione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti in prevalenza dal fondo e quindi derivanti dalla coltivazione del fondo o dall’allevamento.
Le attività agricole che rientrano nel reddito agrario sono elencate nell’articolo 32 del Tuir. La determinazione catastale del  reddito rappresenta sul piano fiscale una vera e propria fictio iuris nel senso che in base a tale regime il soggetto che conduce il terreno viene tassato nella misura del reddito agrario risultante dalle iscrizioni catastali anziché sulla base dell’effettivo reddito prodotto nell’esercizio. E’ chiaro pertanto che risulta vantaggioso soprattutto se il margine tra i ricavi prodotti e i costi sostenuti è molto ampio.
Risulta vantaggioso soprattutto se il margine tra i ricavi prodotti e i costi sostenuti è molto ampio. Diversamente diventa sconveniente se l’attività esercitata è in perdita.

La tassazione catastale del reddito costituisce il regime naturale per le ditte individuali e per le società semplici; mentre le società di persone commerciali, le società a responsabilità limitata nonché le società cooperative agricole possono beneficiare di tale regime di favore solo attraverso esplicita opzione ai sensi del dell’art. 1, comma 1093, della legge 296/2006. L’opzione va manifestata nella dichiarazione annuale IVA relativa al primo anno in cui ha effetto l’opzione.
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