La Sabatini, è stata istituita con il decreto 69/2013,
è un finanziamento agevolato per l’acquisto di nuovi macchinari, da 20mila a 2
milioni di euro, con un contributo statale del ministero dello Sviluppo
Economico che copre parte degli interessi (pari all’ammontare degli interessi
calcolati su un piano di ammortamento a rate semestrali, con tasso del 2,75% e
durata 5 anni), e una copertura fino all’80% del finanziamento della cassa
Depositi e Prestiti.
Le novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2017: il termine
per la concessione dei finanziamenti, che prima era il 31 dicembre 2016,viene
prorogato alla fine del 2018. La manovra fissa le risorse a disposizioni per i
prossimi anni, e stabilisce che una quota pari al 20% sia riservata alle PMI
che investono in “macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica
aventi come finalità la realizzazione di investimenti in tecnologie,
compresi gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga,
cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata,
manifattura 4D, Radio frequency identification (RFID) e sistemi di tracciamento
e pesatura dei rifiuti”.
Per questi investimenti, è anche
innalzata del 30% la misura massima prevista per il contributo del MiSE, sempre
nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di stato.
Le PMI che investono nel digitale sono
riservate risorse specifiche nell’ambito della Sabatini Ter l’obiettivo è
quello di «favorire la transizione del sistema produttivo nazionale verso la
manifattura digitale», e «incrementare l’innovazione e
l’efficienza del sistema imprenditoriale, anche tramite l’innovazione di
processo o di prodotto».
Il plafond a disposizione della Cassa depositi e Prestiti
per la Garanzia è incrementato di 7 miliardi di euro. Ecco le risorse
previste per i prossimi anni dalla manovra: 28 milioni di euro per il 2017, 84
milioni per il 2018, 112 milioni all’anno dal 2019 al 2021, 84 milioni per il
2022, e 28 milioni per il 2023.
In generale, si proroga uno strumento
che ha funzionato per stimolare gli investimenti delle imprese (che hanno
utilizzato tutte le risorse disponibili previste in questi anni), privilegiando
gli investimenti nel digitale.
In sintesi, i finanziamenti sono
concessi a micro, piccole e medie imprese (escluse quelle del settore
finanziario), con sede operativa in Italia, iscritte la Registro delle imprese,
nel pieno esercizio dei propri diritti, non destinatarie di aiuti europei e non
in situazione d’impresa in difficoltà”.
Il finanziamento deve andare da un
minimo di 20mila euro a un massimo di 2 milioni, deve essere erogato da un
banca o intermediario accreditato.
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