martedì 17 gennaio 2012

Ristrutturazione dei debiti per chiudere i conti in sospeso.

Fallimenti light per famiglie e piccole imprese: potranno ristrutturare i loro debiti e chiudere una volta per tutte i conti in sospeso.
È la novità di un decreto legge per fronteggiare la crisi di famiglie e imprese, approvato dal Consiglio dei ministri nell'ambito di un pacchetto giustizia.
Piccoli fallimenti. Mai più pignorati a vita.
Grazie a una procedura analoga al fallimento per famiglie e piccole imprese e, cioè, per quei soggetti esclusi dalla disciplina della legge fallimentare.
L'esclusione dalla disciplina della procedura concorsuale del fallimento implica che il debitore è soggetto alle azioni esecutive individuali, senza limiti di tempo se non quello di prescrizione del credito.
Lo scopo del provvedimento di urgenza è varare una specie di piccolo fallimento, che consente al debitore di chiudere una volta per tutte i conti lasciati in sospeso, e consente ai creditori di ottenere il proprio credito (seppure in misura prevedibilmente parziale) senza doversi logorare in estenuanti procedure esecutive, lunghe e soprattutto molto costose.
Il provvedimento interessa le famiglie e le piccole imprese a cui non sono applicabili le disposizioni vigenti in materia di procedure concorsuali.
In effetti la legge fallimentare non si applica agli imprenditori che nei tre esercizi precedenti l'istanza di fallimento hanno avuto un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad euro trecentomila e ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila e, infine, che hanno un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila.
Se non ricorrono questi presupposti sono possibili solo azioni esecutive individuali.
Con il provvedimento del governo, ai soggetti cosiddetti «non fallibili» viene offerta la possibilità di concordare con i creditori un piano di ristrutturazione dei debiti, che determini la finale esdebitazione del soggetto in crisi.
In sostanza si tratta di una procedura che libera il debitore per sempre dalle sue obbligazioni concordando un piano di rientro con i propri creditori.
Il procedimento si svilupperà sotto il controllo dell'autorità giudiziaria.
Tuttavia l'intervento dell'autorità giudiziaria si limiterà all'omologazione dell'accordo raggiunto tra debitore e creditori.
Il compito di gestione del merito della vicenda è affidato, invece, a un organismo di composizione della crisi, di nuova istituzione, che, composto da professionisti in possesso di adeguata preparazione, favoriscono la definizione dell'accordo e ne seguono l'attuazione.
Per assistenza e consulenza: Fausto Ridolfo 3293222740 - email: centroserviziaziendali@gmail.com

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